La torrefazione triestina saluta con successo la decima edizione della fiera dedicata al caffè, con l’auspicio di aver contribuito alla promozione di un assaggio più consapevole della bevanda.
Si conclude oggi TriestEspresso Expo, la fiera di riferimento dell’industria del caffè che si è tenuta dal 27 al 29 ottobre a Trieste. Durante queste giornate decine di appassionati e professionisti del settore si sono raccolti davanti allo stand di Amigos Caffè per partecipare alle tre degustazioni delle singole origini più pregiate a livello internazionale.
Primi tra tutti sono stati il Sindaco del Comune di Trieste Roberto Dipiazza e il Presidente della Camera di Commercio Antonio Paoletti che giovedì 27 ottobre, dopo la consueta cerimonia inaugurale della fiera, hanno fatto visita allo stand della torrefazione per assaggiare il Kopi Luwak Certified Wild, il caffè più raro al mondo proveniente dalle maggiori isole indonesiane.
La particolarità di questo caffè è che i suoi chicchi vengono raccolti tra le piantagioni dopo essere stati ingeriti ed espulsi dal marsupiale Luwak, uno zibetto che si aggira libero tra le piante del caffè cibandosi solo dei suoi frutti più maturi e che, grazie ai suoi enzimi gastrici, produce un processo di fermentazione che conferisce al caffè un bouquet aromatico unico. In tazza risulta molto corposo e liquoroso, con sapore di erbe aromatiche e confettura di arance amare.
Nel pomeriggio la degustazione è proseguita con il Colombia Barrique Rum Fermentation, il caffè originario della regione di Caldas, in Colombia, che nel 2011 è stata riconosciuta dall’UNESCO come “Cultural Heritage”. La sua peculiarità è che viene fatto riposare tre mesi all’interno di barili al cui interno è stato contenuto del rum per almeno otto anni. È quest’ultimo, infatti, a donare al caffè una buona dolcezza e una nota liquorosa che ricorda il tiramisù.
I momenti di assaggio si sono conclusi infine nella giornata di venerdì 28 con il Brazil Jacu Bird Coffee, anch’esso risultato di un processo di fermentazione avvenuto tramite la digestione dei frutti delle piante di caffè da parte degli Jacu, gli uccelli Penelope Ochrogaster che migrano liberi nelle piantagioni del Brasile per mangiare solo le drupe mature. In espresso si caratterizza per una base delicata di cacao e note acidule di frutta di sottobosco e agrumi accompagnati da fragranze di miele e camomilla che si arricchiscono di una punta di zenzero.
Le tre degustazioni sono state accompagnate da Arianna Mingardi, legale rappresentante e responsabile amministrativo dell’azienda, che ha raccontato alcune curiosità sulla provenienza di queste tre singole origini e la descrizione del loro profilo organolettico.
“Sono rimasta davvero colpita dal forte interesse dimostrato durante le degustazioni – racconta Arianna Mingardi – La curiosità dei partecipanti, unita alla soddisfazione nel provare per la prima volta caffè così pregiati, mi ha fatto capire che la possibilità di migliorare la qualità dell’assaggio della bevanda c’è. La strada è ancora lunga ma sono certa che se noi professionisti del settore continuiamo a impegnarci nella promozione di un consumo più consapevole prima o poi riusciremo a portare il cliente finale ad assaggiare il caffè dedicandogli il tempo e l’attenzione che si merita”.